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di: stefanoiovino

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I campanelli d’allarme dei disturbi del comportamento alimentare

Per la salute dei pazienti con Disturbi del Comportamento Alimentare, come abbiamo sempre detto, il tempismo è fondamentale. Identificare e curare precocemente queste malattie è essenziale per prevenire lo sviluppo di danni sempre più gravi all’organismo, o addirittura per salvare la vita di chi ne è affetto.

È quindi importante fare attenzione a ogni più piccolo campanello d’allarme che possa segnalare la presenza di un dca in una persona a noi vicina, per poter intervenire rapidamente ed evitare il peggio. Ma quali sono questi campanelli d’allarme? I disturbi alimentari sono subdoli, e spesso chi ne soffre tende a nasconderne i segni e a tacere sui sintomi per mascherare la malattia. Tuttavia, i più comuni segnali manifestati da chi soffre di un dca sono:

– paura intensa di aumentare di peso
– immagine corporea distorta
– bassa autostima
– irritabilità
– umore altalenante
– difficoltà a mangiare con gli altri
– abitudini rigide e crisi di panico nel caso non si riuscisse a rispettarle
– interesse smodato verso gli show culinari in tv e nel collezionare ricette
– iperattività e incapacità di restare nella stessa posizione a lungo
– attività fisica eccessiva, anche durante i periodi di malattia o di convalescenza, con il solo scopo di bruciare calorie
– alterazioni del sonno

Accanto a questi segni e sintomi più generici per i disturbi alimentari, ne abbiamo alcuni più specifici per le singole forme di dca; prendiamo in considerazione quelli dei disordini più frequenti, ovvero anoressia nervosa, bulimia nervosa, e quello che le statistiche indicano come il dca in maggior ascesa, sia come incidenza che come prevalenza, ovvero il binge eating disorder (ovvero “disturbo da alimentazione incontrollata“).

Anoressia Nervosa:

Perdita di peso, a volte anche estrema
– Preoccupazione eccessiva per il peso, le calorie, la dieta
– Dieta “selettiva”, con a volte rifiuto di mangiare determinati alimenti considerati pericolosi per il proprio peso (più frequentemente i carboidrati)
– Problemi di costipazione o altri disturbi di natura gastrointestinale (bruciore di stomaco, reflusso acido, ecc.)
– Negazione del senso di fame
– Preparazione di pietanze anche molto elaborate per gli altri, ma non per se stessi
– Continue scuse per evitare di mangiare
– Rituali alimentari particolari come: masticazione eccessiva, mangiare i cibi in un giorno ordine, disporre gli alimenti in un modo preciso nel piatto
– Esercizio fisico estremo al solo scopo di bruciare calorie

Leggi anche:
Le complicanze fisiche dei disturbi dell’alimentazione  – Parte 1
Le complicanze fisiche dei disturbi dell’alimentazione – Parte 2

Bulimia Nervosa:

Preoccupazione eccessiva verso il peso e il cibo
Scomparsa di grandi quantità di cibo in un periodo ristretto di tempo, con ritrovamento di contenitori e scatole vuoti, a indicare il consumo di abbondanti quantità di cibo
Uso smodato di dentifricio, colluttorio, gomme da masticare per rinfrescare l’alito (a causa del vomito frequente)
Denti ingialliti e alito cattivo
– Anomalo gonfiore delle guance o, in generale, dell’area mandibolare
– Abrasioni ed eritemi sulle nocche delle mani a causa del vomito autoindotto

Leggi anche:
Bulimia: come riconoscerla?
Bulimia: un sordo grido d’aiuto

Binge Eating Disorder:

Scomparsa di grandi quantità di cibo in un periodo ristretto di tempo, con ritrovamento di contenitori e scatole vuoti, a indicare il consumo di abbondanti quantità di cibo
–  Non mangia o ingerisce solo minimi quantità di cibo ai pasti regolari (per i sensi di colpa verso le abbuffate svolte generalmente lontano dai pasti)
– Nasconde il corpo con abiti larghi
Ritrovamento di cibo in posti anomali (armadi, sotto i letti, cassetti, ecc.)

Leggi anche:
Le complicanze fisiche del binge eating disorder

Naturalmente, l’assenza di questi segni o comportamenti non esclude la presenza della malattia: come sempre, ogni caso è a se stante, e generalizzare è sempre sbagliato; tuttavia, se ritrovate uno o più punti degli elenchi soprastanti in un vostro caro, e siete seriamente preoccupati per la sua salute, non abbiate timore a offrirgli/le il vostro aiuto: forse anche lui o lei sa di averne bisogno, ma non ha ancora trovato il coraggio di chiederlo.