di: stefanoiovino
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“Cosa valgo? Quanto valgo? Quanto pesa il mio amor proprio: 40, 38, 35… no, non è abbastanza! Non è mai abbastanza… Sono più potente del mio corpo, posso manovrarlo come voglio!!!!”
Questo è proprio ciò che accade a chi soffre di Disturbi del comportamento alimentare: “Io mi sento di valore nella misura in cui riesco a superare qualsiasi legge che governi il mio corpo”, “Mi sento di valore nella misura in cui ho trasceso i bisogni del corpo”.
Nella logica patologica di queste personalità non c’è il riconoscimento di altri criteri attraverso i quali possono riconoscere il loro valore.
Il senso di sé è completamente assorbito da un unico codice: il corpo. Molte persone si riconoscono persone di valore nella misura in cui trascendono i bisogni del loro corpo: questa è la loro tragedia, perché il valore personale confluisce esclusivamente nella dimensione corporea, esfoliando la personalità con qualsiasi altro parametro con cui invece si potrebbe alleare.
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