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di: stefanoiovino

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Quando si parla di Disturbi del Comportamento Alimentare siamo soliti immaginare patologie quali Anoressia, Bulimia e – negli ultimi anni- Binge Eating Disorder.

Ciò avviene perché la diffusione epidemiologica di tali disturbi è nettamente superiore rispetto ad altre forme di DCA.

Capita sempre più frequentemente che all’ osservazione clinica giungano pazienti che presentano sintomatologie che non soddisfano la diagnosi di uno dei disturbi succitati, al punto che per il clinico è necessario fare riferimento ad etichette diagnostiche non molto “note” ma che comunque rientrano nel novero dei Disturbi del Comportamento Alimentare.

Si parla in questi casi di Disturbi  dell’alimentazione con altra specificazione.

 

Passiamoli in rassegna:

Anoressia Nervosa Atipica – I  criteri necessari per fare diagnosi di anoressia nervosa sono tutti soddisfatti ad eccezione del fatto che nonostante vi sia un significativo calo ponderale, il peso dell’individuo è all’ interno o al di sopra del range di normalità.

Bulimia Nervosa a bassa frequenza e/o a durata limitata  – Sono soddisfatti tutti criteri per la bulimia nervosa, salvo che le abbuffate e le condotte compensatorie inappropriate che si verificano, mediamente, meno di una volta alla settimana e/o per meno di 3 mesi quindi con frequenza e durata più basse.

Binge-eating a bassa frequenza e/o a durata limitata  – Sono soddisfatti tutti criteri per il disturbo da binge-eating, salvo che le abbuffate che si verificano, mediamente, meno di una volta alla settimana e/o per meno di 3 mesi quindi con frequenza e durata più basse.

Disturbo da condotta di eliminazione o Disturbo purgativo – Si verificano ricorrenti condotte di eliminazione (vomito autoindotto, uso improprio di lassativi, diuretici o altri farmaci)  per influenzare il peso o la forma del corpo ma non sono presenti abbuffate.

Sindrome da alimentazione notturna o Night Eating Syndrome – Ricorrenti episodi di alimentazione notturna  che si manifestano mangiando dopo il risveglio dal sonno oppure l’eccessivo consumo di cibo dopo il pasto serale. Vi sono consapevolezza e ricordo di aver mangiato. L’alimentazione notturna non è meglio spiegata da influenze esterne come la modificazione del ciclo sonno-veglia dell’individuo oppure da norme sociali locali ed è causa di un significativo disagio e/o compromissione del funzionamento. I pattern di alimentazione disordinata non sono meglio spiegati dal disturbo da binge-eating o da altra psicopatologia, (compreso l’uso di sostanze) e non sono attribuibili a un altro disturbo medico oppure all’effetto di farmaci.

 

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Fonte:

DSM V, Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali