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di: stefanoiovino

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Diffondere dati epidemiologici, lo sosteniamo da sempre , è il modo migliore per avere contezza della portata e della diffusione, ormai dilagante, dei Disturbi del Comportamento Alimentare.

Quelli che seguono sono gli ultimi dati forniti dal ministero della salute che ha condotto, non più di un anno fa (2018) uno studio sulla diffusione epidemiologica dei Disturbi Alimentari.

Mancano, purtroppo, i dati sul Binge Eating Disorder (BED o Disturbo da Alimentazione incontrollata) che ha potuto godere di “autonomia” clinica solo nell’ultima versione del DSM (manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali). Alla nostra osservazione clinica arrivano una quantità sempre maggiore di persone che lamentano sintomi tipici del Binge  ( per approfondimenti https://dicanapoli.it/disturbo-da-alimentazione-incontrollata-chi-e-costui/).

Il nostro auspicio che i prossimi studi epidemiologici tengano conto della crescita, ormai esponenziale, di tale patologia.

 

Di seguito i dati della diffusione epidemiologica:

Tutti i disturbi dell’alimentazione sono più frequenti nella popolazione femminile che in quella maschile: negli studi condotti su popolazioni cliniche, gli uomini rappresentano il 5-10% di tutti i casi di anoressia nervosa, il 10-15% dei casi di bulimia nervosa.

L’incidenza dell’anoressia nervosa è di almeno 8-9 nuovi casi per 100 mila persone in un anno tra le donne, mentre per gli uomini è compresa fra 0,02 e 1,4 nuovi casi.

Per quanto riguarda la bulimia nervosa ogni anno si registrano 12 nuovi casi per 100 mila persone tra le donne e circa 0,8 nuovi casi per 100.000 persone in un anno tra gli uomini.

Nell’ anoressia nervosa, il tasso di remissione è del 20-30% dopo 2-4 anni dall’ esordio, 70-80% dopo 8 o più anni.

Nel 10-20% dei casi si sviluppa una condizione cronica che persiste per l’intera vita.

 

fonte: Ministero della Salute

 

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