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di: stefanoiovino

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Il ruolo dello sport nei disturbi alimentari

Da sempre esiste un legame, spesso molto solido, tra Disturbi del Comportamento Alimentare e mondo dello sport.

Uno studio inglese condotto da Renee Mc Gregor nel 2016 (specialista in sport e Disturbi Alimentari) sostiene che tra gli sportivi, sia professionisti che dilettanti, l’incidenza di disturbi del comportamento alimentare è più alta di circa 20 per cento rispetto alla popolazione normale.

E’ una logica deduzione affermare che gli sport maggiormente colpiti dai Disturbi Alimentari sono quelli in cui si enfatizza la forma fisica e la magrezza: danza, atletica, equitazione, ciclismo e body building. 

La linea di demarcazione tra un disturbo alimentare e una sana attenzione per il corpo è spesso molto labile. Risulta difficile, ad un occhio  non esperto, comprendere quali siano comportamenti a rischio e quali siano addirittura patologici. Spesso si assiste all’utilizzo di sostanze dopanti e di diete iperproteiche. Ciò che, da un punto di vista comportamentale, cambia in modo netto è la mancanza di entusiasmo nella pratica sportiva. Parliamo di persone che sono completamente assoggettate dall’obbligo di dover svolgere l’attività sportiva, spesso in modo compulsivo.

Ma quali sono i disturbi alimentari più frequentemente associati all’ attività sportiva?

Tendenzialmente sono quelli appartenenti all’ “area anoressica” con delle varianti peculiari.

E’ il caso di Ortoressiaanoressia atletica e vigoressia.

Lo sportivo che soffre di ortoressia sviluppa una vera e propria fobia per i cibi considerati “pericolosi”, tanto da far prevalere la continua ideazione di “selezione del cibo” sulle altre aree della propria vita (affettiva, relazionale e lavorativa). Il pensiero diventa ossessivo e ruota solo ed unicamente su tematiche alimentari.al punto che si assiste ad un vero irrigidimento del pensiero legato unicamente alla sfera alimentare. L’ortoressia, in particolare, tra gli sportivi, può sfociare in un’eccessiva selezione dei cibi assunti, senza tener presente che una buona alimentazione, funzionale anche alla propria performance, è caratterizzata dalla varietà degli alimenti assunti (Dunn & Bratman, 2016).


Le persone che soffrono di ’anoressia atletica manifestano una severa  riduzione della massa corporea (comprendente sia la massa grassa che quella magra). Lo scopo specifico del controllo della massa corporea avviene solo ed esclusivamente per migliorare le performance sportive. Si assiste quindi a una diminuzione drastica degli apporti calorici e ad una crescita sempre maggiore della intensità e della frequenza degli allenamenti.

La vigoressia riguarda nello specifico il sesso maschile ed è caratterizzata da continua e ossessiva preoccupazione per quanto riguarda la propria massa muscolare anche a discapito della propria salute fisica. Si tratta di persone costantemente insoddisfatte della propria forma corporea nonostante gli sforzi estremi ed eccessivi messi in atto per raggiungerla. Si assiste ad una marcata  tendenza al consumo di cibi ipocalorici, all’abuso di integratori e, molto frequentemente, all’utilizzo di sostanze dopanti.

 

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