di: stefanoiovino
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L’insorgenza di un disturbo del comportamento alimentare spesso si colloca nella fase più delicata dello sviluppo: quella adolescenziale.
Come è noto, l’adolescenza è una fase del ciclo di vita caratterizzata da trasformazioni anche molto consistenti, sia a livello psichico che fisico, destinate a permanere per tutto l’arco dell’esistenza.
Per alcuni tipi di genitori gli adolescenti sono definiti come “figli perfetti e senza problemi”: bravissimi a scuola, riescono in ogni cosa, dimostrano di essere iperadeguati ai ritmi della famiglia. Questi modalità permettono al bambino di aderire all’ idea di perfezione dei genitori, che rappresenta l’unico strumento attendibile per ottenere un livello accettabile di autostima e quindi una conferma esterna di valore personale. Tutto questo va a discapito della costruzione di una propria individualità. Apparentemente, tanto per i genitori quanto per i figli, questo periodo della vita sembra essere tranquillo e sereno, tutto procede per il meglio e non esistono conflitti.
Molti studi confermano che non esiste una causa univoca nell’insorgenza di un disturbo del comportamento alimentare ma si tratta di influenze multiple ed interattive piuttosto complesse come ad esempio:
- Con l’avvento della pubertà inizia la maturazione fisica e sessuale, cambia la struttura corporea, ed in corrispondenza ad essa cambia il modo di entrare in rapporto con i propri impulsi e con il gruppo dei pari;
- Si modificano i processi di pensiero, passando dalle operazioni concrete a quelle formali; insieme al pensiero astratto e quello riflessivo viene acquisita anche una maggiore consapevolezza psicoemotiva
- Aumenta l’autonomia rispetto al contesto familiare; spesso questo distacco si accompagna al ridimensionamento o addirittura al rifiuto dei valori parentali, cui si sostituisce l’idealizzazione di personaggi o di attività esterne alla famiglia. Cambiano anche le fonti di gratificazione fisica ed emotiva.
In aggiunta a tutto questo, evolve il sistema di autopercezione, cambia il modo di descrivere se stessi; nascono nuove aspettative su come gli altri dovrebbero comportarsi in rapporto alla nuova identità (Faccio, 2012). A seconda del livello di adattamento raggiunto in ognuna di queste sfere sarà possibile delineare degli indicatori di salute psichica o gettar luce su ipotetici elementi di vulnerabilità per lo sviluppo di squilibri di vario genere, tra cui anche quello alimentare.
Ogni aspetto dell’adattamento sociale e della personalità viene influenzato dalla percezione che l’adolescente ha del proprio corpo e dall’impressione che produce sugli altri. L’immagine corporea è vissuta, allora, con maggiore intensità proprio perché, nell’adolescenza, accanto ai radicali cambiamenti fisici, si accentua anche la capacità di introspezione: il confronto con i compagni della stessa età si fa più intenso ed ognuno tende a paragonarsi con un modello ritenuto ideale (Liotti, 1984). Elementi quali un peso minore o, più spesso, superiore alla norma, uno scarso sviluppo muscolare, un seno troppo piccolo ecc., possono creare la sensazione di inadeguatezza; ciò che fa apparire “diverso” dalla norma è vissuto così con un senso di inferiorità.
Anche l’atteggiamento dei genitori è di fondamentale importanza in questo periodo e la valutazione che il ragazzino/a fa del proprio corpo riflette gli apprezzamenti degli adulti che vivono con lui. E’ facile che egli provi sentimenti di auto disapprovazione quando sente che il suo corpo non corrisponde alle loro aspettative. Può accadere che i genitori, nel constatare la crescita o il sovrappeso della figlia, dimostrino la loro contrarietà attraverso atteggiamenti, più o meno palesi, che affliggono molto i ragazzi: il fatto di proporre alla figlia abiti abbondanti che nascondono il peso o dissuaderla dal fare un certo tipo di danza, sono eventi che pesano nell’economia psichica di una ragazza e che possono influire negativamente nel processo di costruzione dell’immagine di sé.
In conclusione, è importante sottolineare che l’immagine corporea si forma, nell’adolescente, sulla base delle proprie esperienze, delle altrui valutazioni, sui paragoni, sulle identificazioni con altri personaggi reali o immaginari. Per rafforzare l’immagine di sé, l’adolescente ricerca spesso coetanei che abbiano gli stessi suoi problemi e che vogliano raggiungere gli stessi suoi obiettivi.
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